Uno studio sul Dna ricostruisce l'albero genealogico dei felini
Un gruppo di genetisti ha analizzato le mutazioni prodotte dall'evoluzione
Il gatto ha 6 milioni di anni
"È il predatore perfetto"
Lo zoologo: la natura li ha apparecchiati per tendere agguati
di ELENA DUSI ROMA - Il primo miagolio udito
sulla Terra risale a 11 milioni di anni fa. Da quel momento in poi,
partendo dall'Asia, i felini primitivi hanno rapidamente colonizzato tutte le
terre emerse, suddividendosi nelle varie famiglie che conosciamo oggi: dalla
pantera al gatto domestico, passando per il puma e la lince. Un gruppo di
studiosi americani, portoghesi, irlandesi e brasiliani ha raccolto campioni di
Dna dai resti antichi di alcuni felini.
E ha analizzato le mutazioni genetiche prodotte dall'evoluzione. Tassello
dopo tassello, sono riusciti a ricostruire l'albero genealogico di gatti e
cugini. "I primi carnivori vagamente simili ai felini - scrivono i ricercatori
su Science - sono apparsi nell'oligocene, attorno ai 35 milioni di anni fa. I
gatti veri e propri sono arrivati nel tardo miocene e si sono evoluti in una
delle famiglie di carnivori più efficienti del mondo, capaci di popolare tutti i
continenti escluso l'Antartide".
Enrico Alleva, zoologo dell'Istituto superiore di sanità, è convinto che il
successo evolutivo dei felini, e dei gatti in particolare, non sia frutto del
caso. "La natura li ha apparecchiati per tendere agguati. Sono predatori
perfetti. Veloci, agili, dotati di sensi molto sviluppati grazie a strumenti
sofisticati come le vibrisse, a proprio agio sia di giorno che di notte. Essendo
animali piccoli, si accontentano di poco per nutrirsi e si spostano da una
regione all'altra con facilità. Niente a che vedere con i rettili o gli animali
di grandi dimensioni, molto rallentati nelle migrazioni. Immagino i primi gatti
aggrappati a un tronco mentre vengono trasportati dalla corrente e colonizzano
nuove aree".
Così rapida è stata l'evoluzione dei felini che la ricostruzione dell'albero
genealogico ha richiesto più fatica del previsto. "La suddivisione in specie -
confermano gli studiosi - è stata recente e tumultuosa. Le differenze in termini
di scheletro e denti sono minime e i resti fossili di cui disponiamo sono
scarsi. Ma alla fine siamo riusciti a tracciare un albero suddiviso in otto
rami". Il primo a staccarsi dai felidi e formare una linea a sé, un a decina di
milioni di anni fa, è stato il ramo "feroce", di cui fanno parte leoni,
giaguari, leopardi delle nevi e tigri. Sono seguiti il caracal, l'ocelot, la
lince e il puma. Sei milioni e mezzo fa sono apparsi i leopardi asiatici e per
ultimi sono arrivati i gatti domestici. Sono passati 6,2 milioni di anni da
allora.
La culla dei gatti moderni è l'Asia. "Da lì - spiegano i ricercatori di
Science - questi animali hanno viaggiato, arrivando a compiere dieci migrazioni
intercontinentali nel giro di una manciata di milioni di anni. Veramente un bel
record". Popolata a dovere la Terra, i gatti hanno stretto un'alleanza con
l'uomo. Due anni fa alcuni archeologi francesi ritrovarono a Cipro i resti di un
gatto domestico. Le sue ossa erano all'interno di una tomba del neolitico
risalente a circa 9 mila anni fa, accanto a quello che probabilmente era stato
il suo padrone.
"La simbiosi fra uomini e felini - prosegue Alleva - inizi con la diffusione
dell'agricoltura. I prodotti della terra venivano conservati nei magazzini e i
topi ne furono subito attratti. Perdere il grano per colpa dei roditori, in
un'epoca in cui le carestie erano ricorrenti, rappresentava una vera tragedia.
Per questo la presenza dei gatti era cos importante". Non è un caso che gli
antichi egizi attribuissero al felino i connotati della divinità.
Dopo aver rivelato l'albero genealogico del gatto rimane ancora da rispondere
alla domanda se sia nata prima l'amicizia fra l'uomo e il gatto o quella con il
cane. "Non lo sappiamo affatto" dice Alleva. "Di sicuro per il carattere schivo
e apparentemente poco reattivo dei gatti nei confronti dei padroni è un retaggio
del passato da cacciatore". Immaginando il futuro dell'evoluzione darwiniana dei
gatti, si intravedono animali più impegnati a fare le fusa che non a cacciare
topi. "Magari fra migliaia e migliaia di anni i gatti selezionati dalla natura
avranno elaborato un cerimoniale molto complesso per accogliere il padrone che
entra in casa".
(6 gennaio 2006) |